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Ceiba speciosa

Bombacaceae

Pianta succulenta dal fusto piuttosto tozzo, rigonfio nella parte inferiore e munito di grosse spine coniche. Ha foglie palmate e fiori imbutiformi molto appariscenti dai colori sgargianti.

Ceiba speciosa
Botanics in the Heller Garden - 50 Drawings by Carlson Skoluda

Fam : Bombacaceae

Spe.: Ceiba speciosa L.

Nome volgare: albero bottiglia, falso kapok


Descrizione: si tratta di una pianta succulenta che appartiene alla famiglia delle Bombacacee, piante che assorbono i liquidi dal terreno e li conservano per utilizzarli durante i periodi di siccità. La caratteristica principale di C. speciosa, infatti, si trova nel fusto, piuttosto tozzo, rigonfio e tondeggiante nella parte inferiore. È qui che la pianta immagazzina i liquidi; inoltre, sempre sul tronco, è munita di grosse spine coniche: una difesa naturale proprio della sua riserva d’acqua e per dissuadere gli animali selvatici dal tentare di arrampicarsi.

Ha foglie composte palmate a picciolo lungo, alterne e di colore verde brillante; ciascuna è formata da 5-7 foglioline glabre che vengono perse in inverno. La chioma è ampia e arrotondata.

I fiori, ermafroditi, sono grandi e appariscenti, a forma di imbuto, con petali rosei o rossi nella parte superiore, screziati di bruno-giallognolo nella parte inferiore. Fiorisce verso la fine dell’estate e termina verso novembre/dicembre. Il nettare prodotto da questi fiori attira farfalle e colibrì.

I semi sono racchiusi in una lanugine bianca all’interno dei frutti a forma di pera, di colore verde- bruno. L’ ovatta si disfa lentamente ad opera del vento disperdendo i semi in lontananza.


Habitat: La specie è presente in Bolivia, Brasile, Paraguay, ma è soprattutto l'Argentina, ove è nota come palo borrach (“albero ubriaco”), ad essere ricca di questi curiosi alberi.

Sul finire del XIX secolo è stata introdotta in Italia presso l’orto botanico di Palermo; da lì si è diffusa come pianta ornamentale.


Proprietà ed utilizzi: la sostanza lanuginosa che avvolge i semi del frutto è del tutto simile al cotone, nota come "falso kapok"; anticamente veniva utilizzata per la fabbricazione dei salvagenti. Questa fibra, infatti, ha il più alto potere di galleggiamento tra i materiali naturali. Attualmente si utilizza ancora come materiale per imbottire cuscini e per realizzare pannelli isolanti.

Il legno ricavato dal tronco della C. speciosa è bianco, poroso e molto leggero, e può venire utilizzato in sostituzione del sughero.


Note e Curiosità: da molti è considerata un albero a causa della sua imponenza in età matura. Può raggiungere, infatti, un’altezza di 15/19 metri.

È famosa per la sua bellezza e per diverse particolarità. Oltre al suo aspetto stravagante, dovuto anche alle tante spine disseminate sul tronco, questa specie colpisce lo spettatore anche per i suoi fiori appariscenti, che possono assumere tutte le tonalità del rosa, da pallido fino al più acceso e che sbocciano sul finir dell’estate.

Inoltre, quando la pianta è giovane ha il tronco verde, per poi diventare grigio; questo perché da giovane C. speciosa non ha abbastanza foglie per compiere la fotosintesi clorofilliana, compito affidato, perciò, al tronco.

In Europa, la sua bellezza l’ha resa una pianta ornamentale apprezzata, soprattutto in zone con inverni miti. In Italia, la sua introduzione risale alla fine del 1800 presso l’orto botanico di Palermo, e da lì si è diffusa in diverse regioni.

Qui nel giardino Heller la si può osservare nella serra fredda, perché quando le piante sono giovani, durante l’inverno, è importante proteggerle. Infatti, temperature inferiori a-2 o -3 C°, possono essere pericolose per le forme juvernalis. Gli esemplari adulti invece sono più resistenti al freddo, riuscendo a tollerare anche minime di -7 o -8°C.

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