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Acer palmatum

Sapindacee

Arbusto o piccolo albero ornamentale giapponese dalle foglie, palmato-lobate profondamente incise. I fiori sono poco evidenti ed è apprezzato per il suo fogliame durante tutte le stagioni dell’anno.

Acer palmatum
Botanics in the Heller Garden - 50 Drawings by Carlson Skoluda

Fam. Sapindacee

Spe: Acer palmatum Thunb. 1784

Etimologia: il suo nome deriva dal latino Acer = acuto, appuntito, dalla forma della lamina fogliare. Così lo chiamò Carlo Linneo sulla sua opera nel 1753 (Species plantarum), dove tantissime piante furono classificate per la prima volta. Vi sono foglie di A. palmatum trovate in fossili datati 9 milioni di anni fa, i tre quarti di questo genere sono originari del continente asiatico.


Descrizione: A. palmatum è una pianta decidua, cresce come arbusto o piccolo albero e può raggiungere i 6-10 metri di altezza, in alcuni casi può arrivare fino a 16 metri.

Le foglie sono caduche, opposte, palmato-lobate con 5-7 o 9 lobi, profondamente incise. Le dimensioni della lamina, di norma, sono di 3,5-6 cm di lunghezza e 3-7 di larghezza.

La corteccia degli aceri, marrone intensa, diventa poi grigia ed è, in molte specie, sottile, fattore che questo li rende sensibili alla disidratazione.

I fiori sono unisessuali o ermafroditi, riuniti in infiorescenze a corimbo, poco evidenti; fioriscono nel periodo di marzo-aprile prima della ripresa vegetativa. Il fiore è composto da 5 sepali color porpora, giallo o verde e da 5 petali. In genere la fioritura degli aceri è poco vistosa, ma vi sono comunque specie che, fiorendo prima dell’emissione delle foglie, sono più visibili.

I frutti sono disamare molto divergenti e lungamente peduncolate; maturano nella tarda estate. Il seme è grande 5–8 mm.


Habitat: L'acero palmato è un arbusto originario dell’Estremo Oriente (Giappone e Corea)


Note e curiosità: Questa pianta ornamentale giapponese è particolarmente apprezzata per le sue continue e spettacolari trasformazioni che seguono il ritmo delle stagioni: dai teneri germogli primaverili allo splendore rigoglioso del fogliame durante l'estate, fino al magnifico variare dei colori dal verde al rosso fuoco, al giallo a forme variegate di rosa o di bianco delle sue foglie in autunno. Non meno interessante è quando, dopo la caduta delle foglie, mostra la sua elegante e inconfondibile ramificazione.

Per non danneggiare il suo splendido fogliame, è bene proteggere questa pianta dai raggi solari estivi più intensi, mentre non va sottratta da un’esposizione totale al sole in autunno, poiché così si intensifica la colorazione del fogliame. In inverno, nonostante tolleri bene le basse temperature, è meglio riparare l’apparato radicale dalle gelate.

In Europa, gli aceri fin dall’800 avevano il loro posto nei giardini, mentre già da secoli, in Estremo Oriente, queste piante venivano selezionate per creare e abbellire i giardini dei nobili. Regolari spedizioni venivano compiute nelle campagne per esaminare gli aceri allo stato selvatico, e per cercare nuove specie da coltivare. Molti hanno nomi giapponesi come “torre di corallo”, “pavone danzante”, ecc.

Si tratta di alberi ben adattati alla coltivazione anche in Italia, prediligendo posizioni soleggiate, o semi ombreggiate, possibilmente ai piedi di arbusti più alti, in modo che godano della protezione delle piante più alte. Acer palmatum è uno degli aceri più piccoli presenti nel nostro Paese ed è popolare come pianta da giardino, coltivato in tantissime varietà. Non teme il freddo, anche se è consigliabile posizionarlo in luogo non battuto dal vento.

Si tratta di una pianta di facile collocazione nel giardino Heller, ne vediamo infatti molte varietà anche per forma e dimensioni, talune non superano i 50-80 cm di altezza e sono state mirabilmente posizionate nelle aiole a fare da sfondo alle magnifiche statue che allietano e impreziosiscono il giardino.

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